Eni, tramite la consociata Eni Rovuma Basin (ERB), e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in Mozambico, hanno firmato oggi a Maputo, in presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Mozambico Gianni Bardini, un protocollo d’intesa per l’identificazione di possibili opportunità di collaborazione nei settori dell’educazione e formazione tecnica, sicurezza alimentare e nutrizione, salute, accesso all’energia e diversificazione economica con particolare riferimento all’agricoltura.

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Il Ministro delle Risorse Minerarie del Mozambico Ernesto Max Tonela e l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi hanno firmato oggi a Maputo un Protocollo d’Intesa per la definizione di progetti in materia di sviluppo sostenibile e decarbonizzazione.

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Con questa acquisizione Eni rafforza ulteriormente la sua presenza in Mozambico, un paese di importanza strategica per la società.

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Il piano prevede la progettazione e la costruzione di due treni a gas naturale liquefatto, che insieme produrranno oltre 15 milioni di tonnellate di GNL all’anno

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Qatar Petroleum acquisirà da Eni una quota del 25,5% nel blocco A5-A, nell’offshore Mozambico. «L’accordo di oggi rappresenta un’altra pietra miliare nel percorso strategico che Eni e QP hanno intrapreso per rafforzare ulteriormente la loro partnership a livello mondiale», ha commentato l’AD di Eni Claudio Descalzi

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Le società che compongono la joint venture per lo sviluppo dell’Area 4 (ExxonMobil, Eni, China National Petroleum Corporation, Empresa Nacional de Hidrocarbonetos, Kogas e Galp) hanno ottenuto impegni di acquisto del GNL (gas naturale liquefatto) da società affiliate dei partner stessi: un punto di svolta fondamentale, che permette ai partner di avanzare velocemente verso la decisione finale di investimento relativa alla prima fase del progetto Rovuma LNG nel 2019.

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Con questa acquisizione Eni rafforza ulteriormente la sua presenza in Mozambico, un paese di importanza strategica per la società.

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• Due treni per la liquefazione del gas naturale dalla capacità di 7,6 milioni di tonnellate di GNL all’anno
• La produzione di gas naturale liquefatto (GNL) partirà dal 2024
• Le negoziazioni per la commercializzazione del gas e il financing del progetto sono in corso, in parallelo con il processo autorizzativo da parte del Governo

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La fase iniziale del Rovuma LNG project implicherà lo sviluppo dei campi di Mamba, nell’Area 4, e contribuirà a fornire ai consumatori energia affidabile e conveniente e a creare valore economico nel lungo termine per la popolazione mozambicana e per i partner dell’Area 4.

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Eni ha completato oggi la vendita ad ExxonMobil Development Africa B.V. (“ExxonMobil”) di un interesse indiretto pari al 25% di Area 4, il blocco a gas nel Bacino del Rovuma. I termini della cessione, definita lo scorso marzo, prevedono un pagamento di 2,8 miliardi di dollari, più gli aggiustamenti contrattuali fino alla data del closing.

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Coral South FLNG è il primo progetto sanzionato dai partner di Area 4 per lo sviluppo delle considerevoli risorse di gas scoperte da Eni e dai suoi partner nel bacino di Rovuma, al largo del Mozambico.

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Eni “International Oil Company of the year” e la nostra Jocelyne Machevo, “Outstanding Mozambican Woman of the year”: due premi che sottolineano la profondità del nostro impegno in Mozambico, e l’enorme potenziale umano dei mozambicani.

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Il progetto Coral South LNG, per dimensioni, qualità delle risorse e posizione geografica, trasformerà l’economia del Mozambico ed è un ulteriore importante risultato per le capacità operative di Eni.

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Il 16 marzo 2017, Eni East Africa S.p.A. (EEA), ha organizzato a Maputo il primo workshop con la società civile al fine di introdurre le attività dell’azienda nel Paese e stabilire un processo per un dialogo ed un’interazione costante.

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ExxonMobil ed Eni hanno firmato oggi un accordo di compravendita che consente a ExxonMobil l’acquisto della partecipazione del 25% da Eni nell’Area 4, nell’offshore del Mozambico. Eni possiede indirettamente una quota del 50% nel blocco attraverso una partecipazione del 71,4% in Eni East Africa, la quale a sua volta detiene il 70% della concessione Area 4.

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